Scelse di firmare le sue opere e i manifesti avanguardisti soltanto con il nome di battesimo per rivendicare i diritti di donna libera dalle consuetudini patriarcali e per non sentirsi condizionata né vincolata dall’ingombrante cognome da sposata. Suo marito era infatti Filippo Tommaso Marinetti. Personalità attiva e volitiva, contribuì alla diffusione del Futurismo oltreoceano e fu un punto di riferimento importante per i futuristi italiani. Nei modi dell’Aeropittura raccontò visivamente i viaggi compiuti in aereo, destrutturando le forme in dinamiche visioni proiettate verso vertiginose prospettive con ampie distese di blu (quello del mare, dell’oceano o del cielo), colore che assocerà sempre all’inconscio.