Collettivo che nasce per indagare e ripensare alcuni storici territori neri a San Paolo. Luoghi di resistenza o spazi che venivano usati per la vendita, la tortura o l’esecuzione di persone schiavizzate e che oggi hanno nomi e significati che cancellano, o addirittura contraddicono, queste stesse storie. Ripercorrerli, raccontarli, descriverli è parte di un processo di presa di coscienza collettiva necessario a combattere un nuovo genocidio, quello fatto di cancellazioni e nascondimenti.