Conturbanti e stranianti gli assemblaggi di Hanna Levy sono realizzati con oggetti condannati ad esistere in funzione dello scopo per cui l’uomo li ha creati. Spezzando questa schiavitù in una sorta di “purgatorio del design”, attrezzature mediche, barre di sicurezza, dispositivi ginnici e corrimano si emancipano dal binario umano/oggetto. Levy rimuove il corpo dalla relazione ergonomica con l’oggetto, sostituendolo con corpi sintetici in schiuma poliuretanica o gomma. Da un lato inquietanti, le sculture di Levy sono tuttavia un’ode alla sensualità, all’eccitazione per il bello, alle potenzialità erogene del design in un futuro in cui le materie prime saranno sufficientemente sensibili e intelligenti da farsi feticci.