Hélène Smith, pseudonimo di Catherine-Elise Müller, è considerata “la musa della scrittura automatica”, il processo di scrittura di frasi che non arrivano dalla coscienza diretta dello scrittore, ma da altre entità spirituali di cui lo scrittore stesso si fa tramite. Il suo lavoro fu di ispirazione al movimento Surrealista, che la vide quale espressione concreta dell’esistenza di una forza ispiratrice della propria arte. Nella sua attività di medium si dichiarò in contatto con la civiltà marziana, con una produzione scritta che includeva gli alfabeti marziano, sanscrito e uraniano, successivamente rivelatisi il risultato di sue conoscenze latenti connesse a ricordi. Uno stato a dir poco visionario in cui il potere dell’immaginazione non era però mai del tutto disgiunto dall’esercizio della ragione.