KIKI KOGELNIK

1935, Graz, Austria
1997, Vienna, Austria

Dopo un primo approccio con l’espressionismo astratto, Kiki Kogelnik si trasferisce a New York nei primi anni ’60 e inizia a dedicarsi a dipinti e installazioni dall’estetica pop, ispirata dai recenti progressi della robotica e dei viaggi nello spazio. Nella cerchia di Jasper Johns, Roy Lichtenstein e Andy Warhol, Kogelnik diviene famosa per la serie Hangings, in cui ritagliava le sagome del corpo di amici dal vinile colorato e li appendeva a grucce o rotaie. L’anatomia, la scienza, la tecnologia, il femminismo sono il fulcro della sua opera: quasi 20 anni prima di The Cyborg Manifesto (1985) di Donna Haraway, Kogelnik sogna un futuro postumano in cui identità e corpi sono costantemente decostruiti, distorti in un desiderio di emancipazione, potere ed energia.

SIGNS

  • The World Goes Pop, Tate Modern, London, UK, 2015
  • Austrian Cross of Honour for Science and Art, 1998
  • Moonhappening (during the lunar landing of Apollo 11), Galerie Nächst St. Stephan, Vienna, Austria, 1969
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