Contestazione e provocazione segnano l’inizio del suo iter creativo, quando, vicina al Nouveau Réalisme, inizia a inscenare performance-assemblaggi con oggetti di recupero, rottami, statue in gesso (spesso raffiguranti santi e madonne) e borse di plastica piene di vernice alle quali spara con un fucile per far esplodere schizzi di colore ovunque. In seguito realizzerà sculture per le quali è a tutt’oggi universalmente nota: le “nanas”, figure femminili stilizzate, ma dalle prorompenti forme morbide, che indossano abiti variopinti e sembrano danzare un inno alla vita. A lei si deve anche il Giardino dei Tarocchi, il parco di sculture a Capalbio in Toscana.