Artista e regista di formazione post-sovietica, Saodat Ismailova ha anche frequentato centri d’arte e di formazione in Europa occidentale come il DAAD a Berlino e Fabrica a Treviso. I suoi film sono elegie di un mondo, l’Asia centrale, che è cambiato radicalmente nel corso del XX secolo. Si tratta di opere introspettive che intendono restituire l’emozionalità degli affetti, in particolare del mondo femminile: Ismailova rivendica orgogliosamente la sua identità di donna uzbeka. Alla Biennale parteciperà con nuovi video.