Pittrice, scultrice, danzatrice, all’inizio del ‘900 definisce con Canudo il concetto di Cerebrismo (arte cerebrale + sensuale). Allieva, modella, musa di Mucha e di Rodin, si impone presto come donna forte e decisamente sui generis. Antifemminista, risponde al misogino manifesto marinettiano con un Manifesto della Donna Futurista (1912), seguito da uno scandaloso Manifesto della Lussuria (1913), vista, in netto anticipo sul Surrealismo, come energia creatrice liberatoria. Una biografia tumultuosa e piena di svolte, che la porta a risiedere infine in Egitto, laddove si dedicherà prima alla politica e al sociale, poi al sufismo e alla ricerca di sé.