Il Maestro Saverio Barbaro avrebbe compiuto cent’anni quest’anno, nato a Venezia nel 1924 e spentosi a Verona quattro anni fa (2020). Per celebrare questo anniversario, quattro affascinanti mostre monografiche promosse da Fondazione Saverio Barbaro e curate da Marco Dolfin permettono di avvicinarsi e immergersi nell’universo artistico di uno dei grandi talenti figurativi del Novecento, scoprendo e apprezzando la ricchezza e la diversità della sua pittura viva, semplice e piena di poesia.
Dopo aver compiuto studi classici, nel 1950 è protagonista della sua prima personale alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia. «La pittura è stata ed è la passione più grande della mia esistenza, oserei dire la mia vita stessa. Sin dai primi anni della mia giovinezza Venezia mi incantava e mi sembrava un paese di sogno…; i suoi canali, i magnifici palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue barene, erano per me tutte cose che mi davano la sensazione di vivere in un mondo irreale, un mondo d’incanto». Dopo aver partecipato ad alcune quadriennali romane si trasferisce a Parigi. La sua arte è in continuo movimento, influenzata dai suoi viaggi: dapprima in Europa, poi nell’Africa del Nord.
Ed è proprio un viaggio quello proposto per rendere omaggio al Maestro: si parte da Saverio Barbaro: Finestre sull’Oriente, ospitata presso il Centro Manin di Cavallino-Treporti dal 4 maggio al 2 giugno, cinquanta opere inedite e mai esposte al pubblico che esplorano il profondo legame che il pittore aveva con il mondo africano e mediorientale. Un universo suggestivo fatto di colori, suoni e atmosfere di luoghi lontani ed esotici, frutto delle sue esperienze in Marocco, Tunisia e Turchia.
Il viaggio continua a Venezia, nello Spazio Micromega Arte e Cultura dal 9 al 25 maggio: Saverio Barbaro, Le ceramiche mette in luce un’altra sfaccettatura della sua arte, le ceramiche che, sebbene meno conosciute rispetto alle sue opere pittoriche, sono un mezzo espressivo potente in cui è possibile ritrovare chiaramente i caratteri distintivi della sua poetica.
Il percorso prosegue a Villa Brandolino, a Pieve di Soligo, dal 5 ottobre al 3 novembre, con Saverio Barbaro, Gli esordi di un maestro, in cui viene dedicata particolare attenzione alla produzione pittorica giovanile del Maestro: dall’emergere della sua arte alla fine degli anni Quaranta fino alla piena maturità artistica degli anni Sessanta. Opere di questo periodo, spesso rare e poco conosciute, offrono uno sguardo prezioso sui primi passi di un genio in divenire.
L’arrivo è nuovamente a Venezia con Cento anni di Saverio Barbaro a Palazzetto Tito, sede della Fondazione Bevilacqua La Masa, dal 29 novembre al 6 gennaio 2025. Quest’ultima mostra che rappresenta il punto culminante delle celebrazioni per il centenario offre una panoramica completa sulla sua evoluzione artistica attraverso cinquanta dipinti. Le opere esposte, divise in sezioni cronologiche, narrano il percorso di crescita e trasformazione, dalla giovinezza fino alla piena maturità creativa, dal pittore al Maestro.