Troppo rumore

La mostra-manifesto di Sarah Revoltella nella sede veneziana di Emergency
di Redazione VeNews

Visitabile fino al 13 luglio, “Il rumore dei buchi neri” esprimere il rifiuto categorico delle guerre e dei conflitti che dilaniano il mondo contemporaneo.

Il rumore dei buchi neri di Sarah Revoltella, a cura di Daniele Capra, è una mostra-manifesto che porta a riflettere. Un messaggio forte contro le guerre, che assume incredibilmente sempre nuove urgenze e non a caso trova il suo spazio espositivo ideale nella sede di Emergency Venezia alla Giudecca. L’obiettivo della mostra, visitabile fino al 13 luglio, è quello di esprimere il rifiuto categorico delle guerre e dei conflitti che dilaniano il mondo contemporaneo. Fulcro dell’esposizione il video della performance Io combatto che si è svolta durante l’evento inaugurale coinvolgendo nove studenti di diversa nazionalità, ognuno dei quali chiamato ad imbracciare delle armi da fuoco in ceramica, repliche esatte degli originali. Le armi, associate all’aggressività e alla violenza umana, qui assumono valenza di fragilità resa evidente dal gesto che ogni studente compie nel gettarle a terra e mandarle in frantumi, azione che rappresenta l’intrinseca debolezza dell’umanità. In mostra oltre al video rimangono i cocci delle armi in ceramica posizionati davanti ai grandi ritratti degli studenti, gesto simbolico che mette in evidenza la vulnerabilità e la fragilità dell’essere umano di fronte alla brutalità della guerra e della violenza.

Altra opera significativa è Stelle e Conflitti, basata su una sorprendente intuizione dell’artista che ha rilevato delle notevoli somiglianze topologiche tra la mappa dei conflitti nel mondo e la distribuzione dei buchi neri nell’universo. Proprio come le stelle nel loro ciclo evolutivo giungono alla fine della loro esistenza nei buchi neri, così anche gli uomini, combattendo tra loro, pongono fine a innumerevoli vite umane ed al concetto stesso di umanità. Grazie alla collaborazione delle tessitrici di Nule, della provincia di Sassari in Sardegna, quest’intuizione è stata rappresentata mediante un arazzo che, fornendo suggestioni sia visive che tattili, crea un forte legame concettuale tra il destino dell’umanità e quello dell’universo stesso.

Il rumore dei buchi neri

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