Le meraviglie

Homo Faber, The Journey of Life alla Fondazione Giorgio Cini
di Giovanna Tissi

Attraverso un percorso sensoriale che prende il via dal favoloso Labirinto di Borges il visitatore ha la possibilità di entrare nel set di un film universale dove la bellezza degli oggetti nati da mani artigiane diviene la protagonista della vita umana.

Nulla è così naturalmente semplice e magicamente complesso come la vita, ed è proprio nel discrimine fra naturale semplicità e ricercata complessità che si dischiude l’eccellenza del fare artigiano contemporaneo selezionata per l’edizione 2024 di Homo Faber, presentata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship fino al 30 settembre alla Fondazione Giorgio Cini. A partire dal suo epico titolo, The Journey of Life, l’esposizione nasce dall’idea curatoriale della Vice Presidente della Fondazione Michelangelo, Hanneli Rupert, ed è allestita secondo la visione immaginifica del direttore Luca Guadagnino e del suo braccio destro Nicolò Rosmarini, il tutto per raccontare al pubblico quanto l’artigianato sia una presenza centrale e al tempo stesso qualificante nello straordinario viaggio della vita di ciascun essere umano.

Attraverso un percorso sensoriale che prende il via dal favoloso Labirinto di Borges e scandito in dieci ineluttabili tappe, dalla nascita all’amore fino alla fine della vita e all’aldilà, il visitatore ha la possibilità di entrare nel set di un film universale dove la bellezza degli oggetti nati da mani artigiane diviene la protagonista della vita umana.

Stregati dal potere magico della mostra, concepita in dialogo con lo straordinario genius loci dell’isola di San Giorgio e amplificata dalla presenza di specchi disseminati lungo tutto il percorso, si è continuamente sorpresi dalle inedite stratificazioni di immagini eterogenee composte da 800 stupefacenti manufatti di 400 artigiani provenienti da 70 Paesi del mondo, incorniciati dalle linee auliche dell’architettura del complesso monumentale della Fondazione Cini e dalle forme organiche del paesaggio naturale sapientemente forgiato dall’uomo, entrando come attori nel vivo dell’esposizione che è un vero e proprio viaggio nel lungo percorso della vita.

Sets for a Film I’ll Never Make, Daniel Agdag Artisan, ph. Alexandre Vazquezё © Michelangelo Foundation

Nella Nascita, la prima tappa allestita nello spazio conventuale del Chiostro dei Cipressi, il confronto ineludibile con il fato prende le metaforiche forme dell’antico Gioco dell’Oca, qui ricreato in venti raffinatissimi trittici di pannelli ricamati da mani provenienti da 20 diverse tradizioni; un’opera d’arte collettiva su disegno dell’artista Nigel Peake che offre al visitatore l’esperienza della rinascita dei sensi. E sono proprio i sensi i protagonisti della tappa successiva dedicata all’Infanzia, con una selezione di giochi e cimeli per bambini provenienti da tutto il mondo a testimoniare l’universalità dello stupore e della meraviglia che generano nell’uomo, e quindi nel visitatore, gli oggetti fatti a mano per la crescita di tutti. Attraverso un bosco magico di cipressi e magnolie in cartapesta, ideato dalla fiabesca creatività dell’artista Nigel Peake, si passa nello spazio aulico del Cenacolo Palladiano, interamente disegnato dal duo Guadagnino-Rosmarini per ospitare un altissimo inno all’arte del convivio: con una spettacolare mise en place di raffinatissimi oggetti d’uso e per la decorazione della tavola, dove risplendono argenti, ceramiche, cristalli e porcellane realizzati da mani sapienti e da maison eccellenti, prende forma il sogno di ogni mortale per celebrare i rituali della festa e dell’ospitalità. La presenza di artigiani intenti al lavoro nel vestibolo antistante cala il visitatore nel vivo dell’abilità manuale, che di questa festa è l’autentica protagonista. Il patrimonio di creatività tramandato di padre in figlio nella cultura artigiana è un valore da preservare nel viaggio della vita, come emerge dalla video-installazione dedicata ai mestieri d’arte di famiglia proiettata nella Sala delle Fotografie, in dialogo con le immagini del restauro della Fondazione Giorgio Cini, punto d’incontro a Venezia di culture e visioni, luogo di ricerca umanistica e di diffusione del sapere.

Love bed, Charlotte Colbert x Peter Reed Artisan, ph. Alexandre Vazquezё © Michelangelo-Foundation

All’esperienza universale dell’Amore sono dedicati le due successive tappe della vita: quella del corteggiamento nella Sala Bianca, pensata come un giardino fiorito di straordinarie composizioni floreali in ceramica, vetro, plastica, carta o metalli preziosi creati da artigiani internazionali come simbolo universale dell’amore, così belli da restare inebriati dal profumo che sembrano emanare. Nella Sala degli Arazzi è celebrata invece l’unione generata dall’amore, fonte d’ispirazione per gli artigiani di tutte le epoche fino ai giorni nostri. Le meravigliose creazioni in mostra coprono mirabilia di ogni genere per esprimere il sentimento umano che vuole durare per sempre: copricapi, arredi, vasi e oggetti decorativi compongono una wunderkammer contemporanea illuminata dall’installazione di luci progettata da Thebackstudio per la galleria Matta.

L’esperienza della vita è incompleta senza il piacere del Viaggio, che permette di scoprire manufatti nati per facilitare le relazioni con paesi e genti provenienti da ogni dove: mappe, bussole, orologi e straordinari mappamondi sono esposti nella Tea Room arredata ad hoc per godersi una pausa rigenerante, assaporando pietanze speziate ispirate alle antiche rotte commerciali della Serenissima. Il percorso della mostra, che include l’immersione nel parco naturale dell’Isola – su cui è intervenuto il landscape design Antonio Perrazzi –, conduce successivamente il visitatore nel neo restaurato edificio della Tipografia, utilizzato per la prima volta come spazio espositivo per ospitare una meravigliosa selezione di oggetti ispirati al mondo della Natura, da tempo immemore inesauribile fonte di ispirazione per la realizzazione di straordinari oggetti in porcellana, vetro, cartapesta, fibre naturali e di riciclo, che per texture, forme organiche e materiali inaspettati qui incantano con una bellezza che supera il loro stesso modello ispiratore.

Reef, Josh Glukstein Artisan, ph. Alexandre Vazquezё © Michelangelo Foundation

Alla componente spirituale della vita umana è dedicato l’intero ambiente dell’ex piscina della Fondazione, adattata alla dimensione del Sogno, spazio immersivo che utilizza le forme delle installazioni d’arte contemporanea, dove il visitatore viene completamente avvolto dalle tenebre per entrare a contatto con i rituali legati all’imponderabile mondo sciamanico, evocato anche dalla presenza di una straordinaria collezione di maschere provenienti da ogni parte del mondo, dalla Finlandia alla Colombia, dalla Bulgaria al Benin. L’ultima tappa della vita, dedicata all’Aldilà, non si conclude con la morte: il viaggio continua attraverso la memoria della creatività che resta intrisa negli oggetti che accompagnano ciascuno nel proprio Journey of Life.

Immagine in evidenza:  Birth, Giulio Ghirardiё © Michelangelo Foundation

The Journey of Life

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