Compositrice di musica che lei stessa definisce “monocroma”, Juste Janulite crea nelle sue partiture una musica di lentezza insinuante in cui tessiture stratificate procedono senza cambiamenti di ritmo verso lente mutazioni di timbri e di luce. Anche per la compositrice baltica Santa Ratniece la musica nasce da un approccio processuale in cui strati sonori si sovrappongono dando vita ad un ritmo interiore di continue pulsazioni, di micro-vibrazioni in cui viene alterata la nozione del tempo dell’ascolto.