La tecnica del coro spezzato, o battente, vanto della scuola veneziana del XV e XVI secolo, in realtà fu introdotta ai primi del Cinquecento nella Basilica del Santo da fra Ruffino Bartolucci, che per la prima volta innovò la pratica tardo medievale di alternare la monodia gregoriana con parti polifoniche cantate da un coro con l’utilizzo di due semicori, che non solo si alternavano tra loro, ma si intersecavano e si sovrapponevano, creando così una duplicità che dava vita ad un’unità continuamente mobile e cangiante. La Cappella Marciana sarà protagonista del concerto finale in Basilica del 10 ottobre, dove ai due Stabat per doppio coro di Giovanni Croce e Pierluigi da Palestrina farà seguito la Stabat di Lisa Streich, addirittura per quattro cori.