L’evento è parte del Public Program del Padiglione degli Stati Uniti alla Biennale Arte 2024 e prende in analisi i temi interdisciplinari e transnazionali dell’opera di Jeffrey Gibson “The space in which to place me”. Dopo una tavola rotonda in cui i curatori del Padiglione discuteranno con l’artista alcuni temi centrali del suo lavoro, concentrandosi sul ruolo dell’estetica indigena, della futuribilità e delle arti che si intersecano con le pratiche globali e il modernismo, si terrà una performance live della band doom metal strumentale Divide and Dissolve di Melbourne.
Programma:
h. 14:00 Benvenuto e discorso di apertura
Christian Ayne Crouch (Bard College)
Cristina Baldacci (DFBC e NICHE, Università Ca’ Foscari di Venezia)
h. 15.30 Panel Padiglione USA
Abigail Winograd, curatrice
Kathleen Ash-Milby, curatrice
Jeffrey Gibson, artista
moderato da Christian Ayne Crouch
h. 16.30-17.00 Pausa
h. 17.00-18.00 Performance
Divide and Dissolve
introdotta da Franca Tamisari (DSU e NICHE, Università Ca’ Foscari di Venezia)
Jeffrey Gibson (Colorado, 1972) ha origini Choctaw-Cherokee e un’esperienza di vita in Europa, Asia e Stati Uniti, con riferimenti che spaziano dalla club culture alla teoria queer, dalla moda alla politica, dalla letteratura alla storia dell’arte. La pratica poliedrica dell’artista comprende pittura, performance, scultura, tessuti e video, caratterizzati da colori e motivi vivaci.
Divide and Dissolve è la band strumentale doom metal di Melbourne del sassofonista soprano e chitarrista Takiaya Reed (Black//Cherokee). I Divide and Dissolve si impegnano a creare musica che “onora gli antenati e la terra indigena, si oppone alla supremazia bianca e lavora per un futuro di sovranità indigena e liberazione nera”. L’album Systemic (2023) di Divide and Dissolve, prodotto da Ruban Nielson, segue il loro atmosferico album di debutto Gas Lit (2021), distribuito dall’etichetta Invada. Recentemente i Divide and Dissolve hanno supportato Chelsea Wolfe nel suo tour nordamericano, riscuotendo il plauso della critica. Con il suono tettonico della band, Takiaya ha creato colonne sonore originali per film e performance classiche sperimentali da solista.