Ogni cosa a suo tempo

Il Faust di Gounod, attualità sul palcoscenico
di Andrea Oddone Martin

Alla Fenice un inedito allestimento con la regia di Joan Anton Rechi. Musica e letteratura rendono attuale il mito, in una storia di debolezze umane che raccontano tutte le pieghe drammatiche di un personaggio leggendario. Melodie rimaste nel cuore di generazioni descrivono la lotta tra bene e male.

Non poteva capitare in ‘miglior’ periodo, l’allestimento del Faust di Gounod che sarà in scena dal 22 al 30 aprile al Gran Teatro La Fenice di Venezia. Periodo in cui le esalazioni sulfuree si concretizzano nella ferocia, nella crudeltà vacua e insensata della guerra, ben lontana dall’anacronismo in cui l’avevamo relegata. È così che Mefistofele opera, travisa le menti degli uomini e lusinga le loro debolezze spegnendone progressivamente la coscienza positiva e benefica. È così che opera sul dottor Faust: fomentandone lo spirito di rivalsa, alimentando il culto della personalità autoreferenziale, trasformandolo nel suo cieco e perciò fedele servo.

Ha una storia lunga, il mito di Faust. Letterariamente risale perlomeno alla fine del XV secolo, ma in seguito numerose furono le opere dedicate a quel personaggio negativo che tuttavia, alla stregua di Don Giovanni, non riesce a provocare la nostra ripulsa radicale, la nostra condanna definitiva.
Nel corso dei secoli, i suoi tratti sono diventati leggendari e sempre più ci possiamo riconoscere in quella accondiscendenza alle tentazioni primarie, in quella debolezza tutta umana abbandonata dal discernimento, in quella vista così corta e cupida, in quell’assoggettamento all’ego personale.
Il Faust di Müller e l’Urfaust di Goethe hanno segnato profondamente lo Sturm und Drang, ma perfino il signor Teufelsdröckh del Sartor Resartus di Carlyle è percorso da uno spirito decisamente faustiano. La vicenda della riduzione operistica di Gounod ha inizio nel 1859 e non ha più smesso di essere in repertorio: nell’odierno allestimento de La Fenice, nelle vesti dell’ingenua Margherita avremo Carmela Remigio, dottor Faust sarà Ivan Ayon Rivas e l’ottimo Alex Esposito inforcherà i diabolici panni di Mefistofele. Dirige l’orchestra, Frédéric Chaslin.

Ph. Michele Crosera

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