Sette concerti ed un convegno ci raccontano la storia di un compositore che ha cambiato per sempre la storia della musica.
Il 2025 presenta una duplice occasione per celebrare Georges Bizet, ove mai ce ne fosse bisogno: il 150° anniversario della prima di Carmen e della morte del suo autore. Il nuovo Festival di Palazzetto Bru Zane Bizet, l’amore ribelle è stato concepito a immagine del compositore, che si divideva tra opera, mélodie e pezzi per pianoforte (il suo strumento). L’autore dell’opera francese oggi più rappresentata al mondo, morto all’età di 36 anni, non poté mai assaporarne il successo, in un gioco crudele che spesso il destino riserva ai più grandi. La leggenda che lo riguarda insinua addirittura che la mediocre accoglienza ricevuta da Carmen gli sia stata fatale. Per quanto eccessiva, questa idea rivela la posizione dell’artista d’avanguardia rispetto al suo tempo: tra gli anni Cinquanta e Settanta dell’Ottocento, Bizet compose un’opera che poté essere veramente apprezzata solo a partire dagli anni Ottanta. Brillante allievo del Conservatorio di Parigi, vincitore del Prix de Rome e membro attivo della Société Nationale de Musique, Bizet apparteneva alla generazione nata nel momento della fioritura del Romanticismo, la cui missione era trovare dei modi per rinnovarlo. Ma il pubblico dell’epoca non era ancora pronto a seguirlo.
Durante il Festival di primavera, articolato in sette concerti e una conferenza dal 20 marzo al 16 maggio a Venezia, il pubblico di oggi potrà accedere a un ritratto di Bizet che va oltre il capolavoro che ha consacrato il suo successo. Figlio di un ex acconciatore e fabbricante di parrucche diventato insegnante di canto e di una madre pianista dilettante, Bizet ricevette le prime lezioni di musica in famiglia. Allievo dotato, fu iscritto al Conservatorio nel 1848 grazie all’intervento dello zio François Delsarte, futuro teorico del movimento. Ben presto vinse i primi premi nelle classi di Marmontel (pianoforte), Benoist (organo) e Halévy (composizione); contemporaneamente frequentò le lezioni private di Zimmermann, dove conobbe Gounod, la cui influenza si sarebbe rivelata decisiva, come testimonia la magistrale Sinfonia in do maggiore (1855). Straordinariamente precoce, soprattutto nella padronanza dell’orchestra, Bizet iniziò ad avere successo sin da allora: dopo aver vinto il primo premio in un concorso di operette organizzato da Offenbach nel 1856 con Le Docteur Miracle, l’anno successivo ottenne la consacrazione accademica con un primo Grand Prix de Rome, che gli valse un lungo soggiorno a Villa Medici. Al suo ritorno a Parigi con una nuova opera, Don Procopio, si dedicò definitivamente alla carriera di compositore. La Carmen costituì l’apice della carriera di Bizet per pura forza di cose: il compositore morì infatti tre mesi dopo la prima. Eppure, non si tratta affatto di una partituratestamento: ogni pagina è carica di vita, quasi all’eccesso, per dare corpo alla passione malata che travolge Don José e lo porta all’omicidio. Affidandosi al genere dell’opéra-comique per rappresentare un dramma, esasperando le sonorità esotiche, proponendo per la prima volta alla Salle Favart la morte di un personaggio in scena ed esaltando una protagonista di dubbia moralità, la Carmen fece l’effetto di una provocazione nei confronti del pubblico perbenista della Francia di Mac-Mahon. L’accoglienza tiepida alla prima parigina, seguita da 48 repliche a partire dal marzo 1875, lasciò il posto a un trionfo internazionale. Il ciclo di concerti che Bru Zane dedica al leggendario compositore vede il 30 marzo alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista un appuntamento tra i più attesi, proprio quel Le Docteur Miracle che ne fece intravedere già giovanissimo le sconfinate capacità: opéra-comique in un atto su un libretto di Léon Battu e Ludovic Halévy. La rappresentazione è ulteriormente arricchita da alcuni interventi dell’attore Vincenzo Tosetto, impegnato a narrare gli sviluppi della trama spassosa di questa opera che vede come protagonista il Podestà di Padova. Nelle pagine a seguire il programma dettagliato del Festival con la descrizione di tutti i concerti da non perdere.