Indagine del visibile

Le visioni frammentate di Maurizio Galimberti alle Stanze della Fotografia
di Diletta Rostellato

Alle Stanze della Fotografia, una mostra ripercorre l’opera di Maurizio Galimberti, tra celebri mosaici polaroid, ritratti iconici e visioni urbane. Sei sezioni per raccontare lo stile unico del fotografo che ha rivoluzionato l’uso della Polaroid in arte.

Ha trasformato la fotografia istantanea in una forma d’arte riflessiva, complessa. Maurizio Galimberti torna a Venezia con un’esposizione che mette in mostra alcuni tra i suoi più celebri mosaici polaroid. Un percorso, curato da Denis Curti, che si articola in sei differenti sezioni: Ritratti – non mancheranno quelli di Johnny Depp, Barbara Bouchet e Angelica Huston –, Storia, Sport, Luoghi, Cenacolo, dedicato alla sua nota reinterpretazione dell’opera di Leonardo Da Vinci, e Taylor Swift.
Noto per i ritratti di icone come Lady Gaga, Robert De Niro e Umberto Eco, Galimberti si è distinto nel panorama internazionale per lo stile delle sue opere, che esprimono una visione frammentata della realtà, scomponendo e ricomponendo le immagini come in un mosaico invitano lo spettatore a esplorare la molteplicità dei punti di vista. Ispirato dai collage fotografici di David Hockney, dalle opere futuriste di Umberto Boccioni e da alcune tele di Marcel Duchamp, Maurizio Galimberti ha elaborato una tecnica distintiva che, oltre a prevedere la manipolazione delle immagini durante la fase di sviluppo attraverso l’utilizzo di strumenti semplici come penne e bastoncini di legno per esercitare pressioni sulla superficie del supporto, conferisce alle sue opere un aspetto unico e dinamico, trasformando ogni singolo scatto in un tassello di un mosaico più grande e spettacolare. I suoi lavori «non mirano a riprodurre fedelmente la realtà, ma sono l’esito di un’indagine del visibile, un’operazione di scomposizione del mondo che trova nella fotografia lo strumento ideale», dichiara il curatore Curti.

Ph: Matteo De Fina

Lungo il suo percorso artistico Galimberti ha anche dedicato numerosi progetti a città come New York, Parigi, Milano, Roma e Venezia, esplorando la luce, l’energia e l’architettura di queste città restituendone la sua personale visione. Nel 2003, ha realizzato il volume Viaggio in Italia, un racconto del nostro Paese attraverso polaroid singole, che celebra la bellezza e la diversità del territorio italiano. La sua capacità di reinterpretare e reinventare soggetti classici e contemporanei ha reso le sue opere un punto di riferimento nel panorama artistico globale.
Maurizio Galimberti tra polaroid/ready made e le Lezioni americane di Italo Calvino è il titolo della mostra ospitata dal 10 aprile al 10 agosto a Le Stanze della Fotografia sull’Isola di San Giorgio, prodotta da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini: un viaggio attraverso l’arte e la creatività di questo artista internazionale, che offre al pubblico l’opportunità di immergersi in un mondo di immagini capaci di sfidare la percezione e celebrare la bellezza della frammentazione.

Immagine in evidenza: Maurizio Galimberti, Javier Bardem (part.)

tra Polaroid/Ready Made e le lezioni americane di Italo Calvino

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