Figlia di un illustre psichiatra allievo di Pavlov, Maya Deren si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti nel 1922, dove studia alla Syracuse University. Nella sua intensa carriera Deren si avvicina alla danza grazie alla tournée con Katherine Dunham, durante la quale sviluppa un interesse per il gesto e il movimento. È la prima regista a ricevere una borsa di studio Guggenheim, che impiega per condurre ricerche sui riti religiosi vodu ad Haiti, subendone una fascinazione totalizzante. Le prime pellicole di Deren sono caratterizzate da un uso poetico delle immagini, legate tra loro secondo criteri simbolici e associativi, in cui si scorge l’influsso di autori surrealisti quali Luis Buñuel e Jean Cocteau. Il suo cinema sperimentale ha influenzato non solo le esperienze underground degli anni ‘50 e ‘60, ma anche la produzione industriale.