“Ogni donna è fiele”: con l’epigramma del grammatico Pallada, citato in epigrafe alla novella Carmen, Prosper Mérimée delineava il fascino diabolico della gitana che ispirò l’opéra-comique di Bizet, riportando in auge l’archetipo della donna seduttrice, in grado di condurre gli uomini alla perdizione. Accanto a tale figura minacciosa e sovversiva, l’immaginario decadente-simbolista francese lasciò affiorare altre tipologie femminili dalla sensualità orientale (Dalila, Thaïs, Lakmé) o dalla malinconica inafferrabilità (Manon). Ascolti, testi letterari, documenti iconografici ci consentiranno di tratteggiare i caratteri della figura, ambigua e polimorfa, della femme fatale, sulla scena musicale del tardo XIX secolo. Conferenza seguita da una degustazione di vini della Laguna nel bicchiere