Sono davvero tantissimi gli aneddoti e i momenti significativi che affollano la mia memoria, prima di appassionato della Mostra, poi di direttore. Difficile sceglierne uno su tutti. L’esperienza che mi ha segnato di più ad ogni modo coincide con il mio primo anno a Venezia. Arrivavo da un piccolo ma assai seguito festival dedicato al cinema indipendente quale quello di Torino; non avevo perciò mai avuto nessun rapporto con gli Studios.
Al mio primo anno di direzione della Mostra il primo viaggio che intraprendo è naturalmente quello verso Hollywood, nel gennaio del ’99, e il primo appuntamento lo fisso con la Warner Bros., dove mi dicono di avere un film per Venezia. E che cosa mi propongono? Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick, con Tom Cruise e Nicole Kidman. Non ci credevo! «Sarà la fortuna del principiante», mi ripetevo.
Il film è poi venuto a Venezia nonostante la scomparsa di Kubrick durante la lavorazione, quindi un’occasione ancora più significativa e in qualche misura eclatante per rendere omaggio alla sua leggenda. Insomma, come inizio davvero niente male, sì.