I Wonder Pictures anche quest’anno si conferma nel panorama distributivo come assoluto protagonista della Mostra del Cinema. Abbiamo incontrato Andrea Romeo, General Manager della casa di distribuzione bolognese, alla vigilia della presentazione ufficiale in Sala Grande de La Bête di Bertrand Bonello.
I vostri progetti, le vostre aspettative in Mostra.
Siamo molto orgogliosi di avere tre film selezionati per il Concorso internazionale nell’anno in cui i premi verranno decisi da una giuria tanto prestigiosa, in competizione con gli altri titoli di una selezione di livello altissimo. Dopo il Leone d’Oro dell’anno scorso con All the Beauty and the Bloodshed di Laura Poitras siamo qui con la consapevolezza di proseguire, con la coerenza che da sempre contraddistingue la linea editoriale di I Wonder Pictures, il percorso che abbiamo intrapreso ormai undici anni fa e che ha portato la nostra compagnia a distribuire film vincitori dell’Oscar e dei maggiori festival internazionali, acquisendoli nella maggior parte dei casi già prima della selezione alle varie competizioni.
I tre nostri film che concorrono quest’anno per il Leone d’Oro rientrano perfettamente nella nostra visione. Bertrand Bonello per La Bête, Stéphane Brizé con Hors-saison, Małgorzata Szumowska e Michał Englert con il loro Woman of: grandi autori con opere che piaceranno a un pubblico molto ampio per i temi che trattano e per gli attori che le interpretano, da Léa Seydoux nel film di Bonello alla nostra Alba Rohrwacher nel film di Brizé. A questo proposito sono molto felice di avere, tra gli undici nostri film che sono stati selezionati nelle diverse sezioni di Venezia 80, ben quattro opere di registi italiani. L’invenzione della neve, Frammenti di un percorso amoroso, El Paraíso e Invelle sono la dimostrazione che la nostra produzione è viva e ricca di talenti, con tante cose da dire e su cui I Wonder Pictures ha voglia di scommettere sempre di più in futuro.
Siamo in un futuro prossimo in cui le emozioni sono diventate una minaccia, considerate un ostacolo al normale sviluppo delle relazioni interpersonali. La protagonista Gabrielle decide quindi di purificare il proprio patrimonio genetico sottoponendosi al trattamento di un macc...
Laurent, attore cinquantenne, ed Hélène, pianista quarantenne, si ritrovano quindici anni dopo la loro relazione, la cui fine lei non ha ancora saputo metabolizzare. Dal momento del loro distacco di tempo ne è passato, ognuno ha preso la propria strada e le ferite di quella...
Coprendo un arco temporale lungo quarantacinque anni, il film segue la storia, in parte realmente accaduta, di Adam, che in una piccola città polacca fa del suo meglio per essere un buon marito e un buon padre, nonostante il suo cuore sia agitato da sentimenti contrastanti. I...
Il peso specifico dei festival nel supporto del cinema in sala.
Siamo reduci da un’estate ricchissima dal punto di vista del box office, dimostrazione che il pubblico ama ancora il cinema in sala. La sfida per l’autunno, fino a Natale, è quella di mantenere vivo quest’amore. I festival sono un elemento fondamentale di questa formula, perché sempre più tesi ad avvicinare lo spettatore a un cinema d’autore che può essere anche mainstream, come abbiamo riscontrato noi stessi di I Wonder Pictures quest’anno con Everything Everywhere All At Once e The Whale, in Concorso proprio a Venezia l’anno scorso.