Impronte d’orso

Al via il 15 febbraio il Festival del Cinema di Berlino 2024
di Marisa Santin

Glamour e spazi di riflessione per uno degli appuntamenti di punta con il cinema di tutto il mondo. Piero Messina e Margherita Vicario gli italiani in gara alla 74. edizione della Berlinale.

Sono due i film italiani in concorso alla 74. edizione del Festival del Cinema di Berlino. Another End, secondo lungometraggio del regista e musicista siciliano Piero Messina (dopo L’attesa del 2015 con Juliette Binoche, presentato alla 72. Mostra del Cinema di Venezia) racconta la storia di Sal, un uomo che si affida ad una nuova tecnologia per riportare brevemente in vita, ma in un altro corpo, la coscienza di Zoe, l’amore della sua vita. Insieme al protagonista Gael García Bernal, nel cast anche Bérénice Bejo, star del cinema francese vista recentemente ne Il colibrì di Francesca Archibugi, e Olivia Williams, la ‘seconda’ Camilla della serie Netflix The Crown. Il secondo film che cercherà di riportare l’Orso d’Oro in Italia (l’ultimo a riuscirci fu Gianfranco Rosi con Fuocoammare nel 2016) è Gloria! di Margherita Vicario. Per il suo esordio alla regia l’attrice e cantautrice romana, classe ‘88, sceglie una storia ambientata in un istituto femminile della Venezia di fine ‘700. Un gruppo di ragazze, capitanate dalla talentuosa e visionaria Teresa, mette in piedi una band musicale che – nelle parole della regista – «scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. Pop!». Il film vede fra gli interpreti anche Elio e Natalino Balasso, oltre alla protagonista Galatéa Bellugi, classe ’97, già apprezzata ne Il ragazzo invisibile (parte seconda) di Gabriele Salvatores e nel film generazionale Amanda, accattivante opera prima di Carolina Cavalli.

Sullo schermo del Berlinale Palast i due italiani dovranno vedersela, fra gli altri, con un regista del calibro di Olivier Assayas (Hors du Temps) e con uno dei titoli più attesi della stagione, Small Things Like These di Tim Mielants. Tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice irlandese Claire Keegan, il film apre il festival il 15 febbraio forte di un cast degno di nota (Cillian Murphy, Eileen Walsh, Michelle Fairley, Emily Watson). Oltre a Cillian Murphy, fra le star più attese sul tappeto rosso berlinese ci saranno anche Rooney Mara, Saoirse Ronan, Liv Lisa Fries, Fatih Akin, Nastassja Kinski, Sergei Loznitsa, Wim Wenders e Isabelle Huppert. Non mancherà dunque il glamour nella fredda Berlino, ma i direttori Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian promettono anche un momento di riflessione sul Medio Oriente, uno spazio di dialogo aperto in ferma contrapposizione all’acuirsi di sentimenti antisemiti e anti-islamici, in un’ottica di comprensione delle diverse sofferenze che da quell’area del mondo stanno invocando l’attenzione del mondo, confermando la vocazione ‘politica’ di un Festival che negli anni ha premiato registi come Zhang Yimou, Robert Altman, Rainer Werner Fassbinder, Pier Paolo Pasolini e Jafar Panahi.

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