Negli spazi di Fondazione Querini Stampalia, il progetto Shall We Go? del regista e sceneggiatore veneziano, il vulcanico Mattia Berto, sta prendendo forma.
L’ispirazione questa volta è Samuel Beckett e in particolare l’opera più celebre del Teatro dell’Assurdo: Aspettando Godot.
Durante il laboratorio di febbraio e marzo, giovani tra i 14 e i 20 anni hanno potuto immergersi nel mondo teatrale del drammaturgo irlandese, imparando a mettersi in gioco, a sperimentare e interrogarsi sul tempo, presente e passato, sui desideri e speranze che il futuro ha in serbo.
L’incredibile viaggio a cui hanno preso parte questi ragazzi si conclude il 27 marzo, quando andrà in scena Arriverà domani, performance itinerante, in pieno stile Teatro di Cittadinanza, da sempre impegnato in rappresentazioni teatrali site-specific all’interno del tessuto urbano.
Non è un caso che lo spettacolo finale si tenga durante la Giornata Mondiale del Teatro, un promemoria per ricordare e condividere l’importanza del teatro come strumento fondamentale di aggregazione di comunità, un luogo aperto a chiunque senta il desiderio di stare meno solo, entrando continuamente in contatto con gente e realtà differenti, ma soprattutto con la città stessa.
La scelta dello spazio infatti non è casuale: Fondazione Querini Stampalia, con le sue affascinanti architetture progettate da Carlo Scarpa e la sua ricca storia culturale, rappresenta un luogo ideale per l’espressione artistica e la sperimentazione teatrale.
«Querini è casa, anche per il Teatro di Cittadinanza», afferma Mattia Berto, essendo infatti l’obiettivo della Fondazione di proporsi come un vero e proprio luogo di incontro tra passato e presente, tra culture e persone.
Da anni Mattia Berto continua la collaborazione con la Fondazione, testimone del profondo legame del Teatro con le istituzioni culturali veneziane, raccontando passo dopo passo, o meglio, luogo dopo luogo, la vivacità di Venezia. Attraverso esercizi di improvvisazione, movimento e scrittura, Shall We Go? ha trasmesso ai partecipanti l’acquisizione di strumenti per esprimere al meglio le proprie emozioni e pensieri, creando una performance collettiva che riflette la complessità dell’esistenza umana. L’identità dinamica della Fondazione Querini Stampalia si conferma custode del patrimonio culturale veneziano e al contempo promotore di progetti innovativi volti all’inclusione sociale, invitando il pubblico a riflettere sulle proprie vite e sulle scelte che li aspettano.