10d- Prove Vanishing Place_LUNA CENERE_@Stefano Mattea(1)

VANISHING PLACE

17. Biennale Danza – Altered States
21 Luglio 2023

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22 Luglio 2023
alle 18:00

Nata a Napoli, classe 1987, Luna Cenere si diploma in danza contemporanea nel 2009 e al termine dei suoi studi è già coinvolta nella scena artistica della città con diversi progetti fino al 2011, quando lascia l’Italia per proseguire la formazione presso la SEAD, Salzburg Experimental Academy of Dance, dove consegue la laurea, trasferendosi poi nel 2014 in Belgio. In quegli anni frequenta festival internazionali come Deltebre Danza, Impulstanz e la Biennale di Venezia e studia con maestri come David Zambrano, Francesco Scavetta, Martin Kilvady, Josef Frucek, Linda Kapetanea e Matej Kejzar tra gli altri. Partecipa alle creazioni di Anton Lacky e Josef Frucek e nel 2014 lavora con Simone Forti e Lacky. Si unisce nel 2016 alla Compagnia Virgilio Sieni impegnandosi in progetti come La Mer e Il Cantico dei Cantici, mentre nel 2017 lavora al film di Mario Martone Capri Revolution con la direzione coreutica di Raffaella Giordano. Attualmente ha intrapreso una personale ricerca artistica che la conduce simultaneamente verso impegni come interprete per coreografi quali Sieni, Jean Abreau, Leonardo Diana e Elio Gervasi.
Luna Cenere vince la seconda edizione del bando italiano della Biennale Danza per una nuova coreografia con il progetto Vanishing Place: un luogo in cui il tempo, inteso nella sua evanescenza, si genera e si perde, come le emozioni del presente e la memoria. Un paesaggio in movimento fatto di corpi, gesti e immagini dai contorni sfumati, inafferrabili, in cui ogni azione manifesta custodisce in sé il suo contrario, la sua stessa assenza: uno spazio surreale in cui il tempo è sottratto a sé stesso.
Attingendo all’immaginario di artisti quali Ren Hang, Evelyn Bencicova e AdeY, «Luna Cenere – scrive il direttore McGregor – continua la sua ricerca sul corpo, la postura, l’oggetto e il gesto, mettendoli in sorprendente dialogo tra loro. Vanishing Place, la sua nuova ‘installazione’ coreografica, spinge questa conversazione in una direzione fresca e inaspettata, indagando che cosa significhi danzare e che cosa la danza possa diventare in futuro…».
Ispirata fin dalla sua prima creazione – l’assolo Kokoro – dal testo The Invisible Actor di Yoshi Oida e Lorna Marshall, Luna Cenere s’interroga su cosa sia il corpo in scena: «Volevo che diventasse altro, che non fosse solo corpo antropomorfo, ma memoria collettiva, suggestione nello spettatore, elemento pae- saggistico in cui ognuno vede qualcosa. Il corpo nudo può astrarsi, soprattutto quando elimini il rapporto frontale con lo spettatore. Se elimini il volto, il genere, si esprime la persona».

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