Apparizioni. Il sogno dell’infinità va a sondare la relazione tra visibile e invisibile, finito e infinito, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea. L’esposizione indaga il concetto di “apparizione” in un dialogo che intreccia filosofia e poesia, ispirandosi alle parole di Georges Didi-Huberman. La mostra interroga la natura stessa dell’apparizione, riflettendo sul paradosso che quando qualcosa si rivela al mondo visibile, allo stesso tempo si dissimula.
Richiamando il pensiero di Alda Merini, “la bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”, l’esposizione invita lo spettatore a confrontarsi con il complesso problema della percezione dell’opera d’arte. Le opere esposte non si rivelano immediatamente: richiedono tempo, immaginazione e riflessione, invitando a interrogarsi non solo su ciò che si vede, ma su come e perché lo si percepisce in un determinato modo.
I nove artisti coinvolti – Giuseppe Adamo, Maurizio Donzelli, Serena Fineschi, Silvia Giordani, Aldo Grazzi, Olga Lepri, Giulio Malinverni, Laura Omacini e Paolo Pretolani – offrono una pluralità di linguaggi e tecniche artistiche, esplorando i confini tra presenza e assenza, realtà e sogno, luce e ombra. Le opere tracciano un percorso che parte dall’immagine negata e si muove verso la sua ricostruzione soggettiva, in un cammino in cui ogni spettatore diviene l’artefice della propria personale e intima apparizione.