Ikona Gallery presenta la personale di Marko Velk, Crossing the Rubicon, a cura di Živa Kraus, dal 5 marzo al 27 aprile, negli spazi espositivi di Campo del Ghetto Nuovo.Utilizzando un mezzo espressivo antico come il carboncino, l’artista francese Marko Velk sembra quasi voler prendere le distanze dall’arte contemporanea concettuale per dare spazio ad un istinto creativo più profondo. Crossing the Rubicon, l’opera che dà il titolo alla mostra, riproduce realisticamente il quadro Washington crossing the Delaware dipinto da Emanuel Leutze per onorare l’impresa della traversata sul fiume Delaware durante la Guerra di Indipendenza americana il giorno di Natale del 1776. George Washington è paragonato a Giulio Cesare nelle gesta dell’attraversamento del Rubicone, quando l’imperatore pronunciò le famose parole Alea Iacta Est, ovvero “il dado è tratto”.Crossing the Rubicon è accompagnato da una serie di 12 ritratti a carboncino dei protagonisti delle guerre di indipendenza. Elementi estranei confondono lo spettatore innescando un’inquietudine disorientante. «Sono i ritratti, in queste forme nate dalla notte del carbone e della polvere della grafite, a risultare spesso le resurrezioni più inquietanti. Li si credeva familiari e invece riescono così estranei. Sono così presenti ma di una strana presenza; li si guarda come apparizioni scaturite dal cuore della notte, mentre sono della stessa medesima natura della notte», scive lo storico e critico dell’Académie française Jean Clair, che rivede nel lavoro di Marko Velk l’intera parabola della storia dell’arte che termina nel ritorno ai simboli ancestrali restaurando il potere primitivo e inquietante di rappresentare la contemporaneità.Inaugurazione, 5 marzo h. 12Dal 6 marzo al 27 aprile h. 11-19 (chiuso il sabato)
immagine in evidenza: Marko Velk, Blue Blood (James), 2019, Carboncino su carta, 90 × 60cm