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Il latte dei sogni
Un invito a interrogarsi sul rapporto tra immaginazione e percezione, su come il sogno possa alterare la realtà o rivelarne aspetti nascosti. Eleonora Rinaldi (Udine, 1994, vive e lavora a Parigi) porta nella Project Room di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dal 27 maggio al 27 settembre, la natura sospesa tra sogno e realtà di Órama, mostra personale dell’artista a cura di Francesco Liggieri e Christian Palazzo che esplora il confine tra il visibile e l’invisibile, tra la percezione e la memoria visiva.
Órama – titolo che deriva dal greco antico e significa “visione” o “sogno” – si fonda sulla riflessione della natura come spazio primordiale della visione e della rivelazione. I dipinti di Rinaldi presentano paesaggi sospesi tra il reale e l’onirico, in cui la vegetazione non è semplice sfondo, ma si fa protagonista attiva, avvolgendo le figure umane e dissolvendone i contorni in un intreccio cromatico ipnotico. La sua pittura richiama il simbolismo ottocentesco e il surrealismo, evocando atmosfere che dialogano con la tradizione, ma che si proiettano in una dimensione profondamente contemporanea. Le sue opere diventano un ponte tra il mondo fenomenico e quello interiore, lasciando emergere immagini che si stratificano nella memoria dello spettatore.
«Con Órama, Eleonora Rinaldi ci conduce in una dimensione in cui la percezione si espande oltre il visibile. I suoi dipinti evocano uno stato di coscienza sospeso, in cui la natura e il sogno si intrecciano, trasformando la realtà in un’esperienza onirica e immersiva» (Christian Palazzo).