L’indagine condotta da Ljubodrag Andric su luoghi e architetture mette in evidenza come e quanto il suo linguaggio si discosti dalla fotografia tradizionale. Pur adottando tecniche e materiali specifici, l’artista approda a una forma di rappresentazione indipendente dalla realtà oggettiva: una sorta di smaterializzazione che trascende la funzione originaria degli elementi riprodotti aprendosi ad una profondità visiva e sensoriale che va oltre il dato materiale.
In mostra quindici opere, frutto dei suoi viaggi in India e delle sue residenze presso la Fondazione Giorgio Cini, creano un gioco di rimandi, risonanze e corrispondenze tra le architetture veneziane e quelle indiane, in un confronto a distanza tra luci e ombre, realtà e astrazione.