Biennale Architettura, un primo sguardo ai Padiglioni

Il futuro delle città al centro dei progetti delle Partecipazioni Nazionali
di Marisa Santin

Il futuro delle città e l’equilibrio tra naturale e costruito al centro dei progetti di Argentina, Austria, Belgio, Italia, Lussemburgo e Svizzera.

Le prime anticipazioni sui progetti delle Partecipazioni Nazionali alla prossima Biennale Architettura lasciano intravedere un’attenzione particolare al futuro delle città, all’urgenza di immaginare nuove modalità abitative e di riformulare la relazione tra naturale e costruito, promuovendo un confronto attivo sul ruolo e sulla responsabilità di architetti e urbanisti nella definizione dell’ambiente abitato dall’uomo alla luce delle nuove sfide globali.

PADIGLIONE ARGENTINA – Siestario

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Siestario, Juan Manuel Pachué and Marco Zampieron

Curato da Juan Manuel Pachué e Marco Zampieron, il Padiglione argentino propone Siestario, un’esperienza collettiva di ozio che immergerà i visitatori in uno spazio di relax e contemplazione realizzato con i silo-bag, sacchi di plastica per lo stoccaggio del grano ampiamente riutilizzati in Argentina in diversi modi, ad esempio per realizzare tetti improvvisati, piscine estive o rifugi per animali. La siesta, interruzione momentanea della routine, viene così ridefinita come atto di sospensione: non una quiete del corpo ma una quiete totale, in opposizione al ritmo frenetico della vita lavorativa.
IG @juanmapachue | @marco.zampieron

PADIGLIONE AUSTRIA – Agency for Better Living

La proposta del Padiglione austriaco parte dal concetto che nulla è più urgente oggi del tema dell’abitare. La fornitura di alloggi è lasciata quasi esclusivamente nelle mani del settore privato, gli affitti aumentano in modo incontrollato e le città stanno diventando sempre più invivibili. Il diritto fondamentale alla casa assume pertanto una nuova dimensione politica. Curato da Lorenzo Romito, Sabine Pollak e Michael Obrist, il progetto Agency for Better Living immagina nuovi modelli residenziali confrontando il modello top-down di edilizia sociale di Vienna con i metodi bottom-up di auto-organizzazione a Roma.
www.labiennale2025.at | IG @austrianpavilion

PADIGLIONE BELGIO – Building Biospheres

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Building Biospheres, Bureau Bas Smets, Valerie Trouet and Stefano Man

Come evolverà l’architettura alla luce delle nuove scoperte sull’intelligenza delle piante? Con Building Biospheres, il paesaggista Bas Smets, la scienziata del clima Valerie Trouet e il biologo Stefano Mancuso esplorano la possibilità di nuova relazione tra natura e architettura, pensando agli edifici come a microclimi artificiali in cui le piante giocano un ruolo cruciale. Il Padiglione belga servirà da laboratorio per dimostrare come le piante possono contribuire a ridurre il consumo energetico, migliorare la qualità dell’aria e promuovere uno stile di vita urbano più sano.
www.vai.be | IG @bassmets

PADIGLIONE ITALIA – TERRÆ AQUÆ

Con TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare la curatrice Guendalina Salimei ha scelto di indirizzare l’analisi sulla dimensione del mare, con particolare riguardo per «il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio», tema fondamentale in un’epoca segnata dalle conseguenze del cambiamento climatico. Insieme a lei, un team multidisciplinare d’eccellenza, composto da progettisti, ricercatori e artisti, contribuirà a creare un grande laboratorio di idee e di progetti per il futuro. Co-fondatrice di T-Studio e attualmente a capo del progetto di social housing Kilometro verde nel complesso residenziale del Corviale a Roma, Salimei è la prima donna chiamata a curare il Padiglione Italia alla Biennale.
www.tstudio.it

PADIGLIONE LUSSEMBURGO – Sonic investigations

Traendo ispirazione dalla composizione 4’33” di John Cage, il Padiglione del Lussemburgo ridefinisce il modo in cui percepiamo e interagiamo con l’ambiente circostante, spostando l’attenzione dalle immagini, di cui il nostro presente è saturo, ai suoni. Attraverso la riproduzione di rumori ambientali provenienti da fonti biologiche, geologiche e umane, Sonic Investigations invita ad abbracciare l’ascolto attivo come strumento per comprendere le dinamiche invisibili all’interno degli ambienti costruiti e naturali, riformulando la relazione tra architettura e paesaggi acustici.
www.venicebiennale.kulturlx.lu | IG @venicebiennaleluxembourg

PADIGLIONE SVIZZERA – Die endgültige Form wird von der Architektin am Bau bestimmt

© KEYSTONE/Gaëtan Bally

Il titolo del progetto svizzero, Die endgültige Form wird von der Architektin am Bau bestimmt (tradotto: La forma definitiva è determinata dall’architetta in cantiere), riprende una nota di Lisbeth Sachs (1914-2002) relativa al suo progetto per il padiglione delle belle arti all’Esposizione Nazionale Svizzera del Lavoro Femminile (SAFFA), tenutasi a Zurigo nel 1958. L’intento programmatico è duplice. Da un lato si sottolinea l’importanza del processo decisionale in cantiere come momento cruciale per la definizione della forma architettonica finale. Dall’altro si riscopre la figura di una delle prime architette registrate in Svizzera. Le curatrici si chiedono: «E se fosse stata Lisbeth Sachs, invece di Bruno Giacometti, a progettare il Padiglione svizzero?»…
www.prohelvetia.ch | IG @prohelvetia_venice

Immagine in evidenza: Padiglione Austria – Helmut-Zilk-Park a Sonnwendviertel, Vienna © Paul Sebesta

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