Incroci di Civiltà dal 2018 porta a Venezia un intreccio di voci, lingue e storie dal mondo. Il Festival Internazionale di Letteratura, organizzato dall’Università Ca’ Foscari e diretto dal professor Flavio Gregori, celebra quest’anno la sua diciottesima edizione dal 2 al 5 aprile, riaffermandosi come crocevia di dialogo e comprensione interculturale, che coinvolge moltissime istituzioni della città.
Con questa diciottesima edizione diventiamo adulti, simbolicamente. Incroci conferma la solidità di un format che mette sempre al centro i temi della civiltà e del dialogo, della collaborazione e comprensione tra persone, popoli e individui
Flavio Gregori
Anteprima d’eccezione di Incroci di Civiltà: protagonista la straordinaria voce e l’intensità di Noa, non solo una cantante ma un simbolo della forza del dialogo e della ricerca della pace, che dal palco del Teatro Goldoni il 29 marzo darà idealmente inizio al Festival.
Uno dei momenti più attesi sarà la cerimonia di inaugurazione del 2 aprile, con la consegna del Premio Cesare De Michelis a Luiz Schwarcz, scrittore ed editore della casa editrice brasiliana Companhia das Letras. Il riconoscimento, assegnato per la prima volta in collaborazione con Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte, porta a Venezia anche il suo presidente, Juergen Boos, che il 3 aprile interverrà ospite del Centro Tedesco di Studi Veneziani.
Tra i premiati di questa edizione spicca Hanif Kureishi, scrittore e sceneggiatore britannico, insignito del Premio Incroci di Civiltà – Fondazione Musei Civici di Venezia. Ospite affezionato del Festival già nelle passate edizioni, Kureishi ha fatto della convivenza tra culture e identità il fulcro della sua opera. Dopo un grave infortunio nel 2022, che lo ha purtroppo reso tetraplegico, ha continuato a scrivere dettando ai familiari il diario In frantumi, uscito di recente per Bompiani. Al termine della cerimonia di premiazione, il 2 aprile, Kureishi in collegamento online, dialogherà con Shaul Bassi e Flavio Gregori.
Il Premio Giovani Incroci, realizzato con Fondazione dell’Albero d’Oro, va invece a Pierre Adrian, autore francese fortemente legato alla letteratura italiana, che ha esplorato nei suoi romanzi le figure di autori come Pavese e Pasolini.
Anche quest’anno il Festival ospita oltre venti autori provenienti da Cuba, Spagna, Siria, Brasile, Francia, Germania, Finlandia, Croazia, Macedonia e Canada, riflettendo la varietà linguistica e culturale che da sempre lo distingue. Il 4 aprile tornano gli Incroci di Poesia: all’Auditorium Santa Margherita cinque poeti leggeranno le loro opere in lingua originale, con traduzione a seguire. Tra loro, il cubano Rodolfo Häsler, pubblicato dall’editore veneziano Sinopia, lo spagnolo José María Micó, pubblicato da Molesini Editore Venezia, il poeta e giornalista siriano-britannico Nouri Al-Jarrah, il macedone Nikola Madzirov e il canadese di origine armena Alan Whitehorn. Sempre a proposito di edizioni veneziane, il 4 aprile, nel pomeriggio, si terrà un incontro con la scrittrice sudanese Fatin Abbas, residente negli Stati Uniti, il cui nuovo libro, Black time. Scritti sull’invisibile, verrà pubblicato in concomitanza con il Festival dalla casa editrice Wetlands, attivissima partner di Incroci.
Tra le novità di quest’anno, una collaborazione con il Touring Club Italiano che presenta la nuova rivista dedicata al viaggio, Mappe, la sera del 4 aprile. Lo stesso giorno si terrà un incontro con Federica Manzon, vincitrice del Premio Campiello 2024 con Alma, ambientato a Trieste, e un dialogo con la scrittrice e poetessa tedesca Esther Kinsky, in uscita con la traduzione del suo ultimo romanzo, Di luce e di polvere, per Iperborea. Entrambe le autrici affronteranno il tema dei confini e di come questi plasmano persone, culture, popoli.
Sabato 5 aprile, la scrittrice finlandese Petra Rautiainen, che ha appena pubblicato con Marsilio Terra di neve e cenere, dialogherà con la giornalista e fotografa Valentina Tamborra in un focus speciale sulla cultura, la vita e la sopravvivenza della popolazione Sami nel Nord Europa.
Tra gli incontri finali, il pubblico potrà ascoltare Mathias Énard, internazionalmente acclamato come una delle voci più alte della letteratura francese contemporanea, e Roberto Ferrucci che, insieme a Tiziano Scarpa, presenterà Il mondo che ha fatto, Nave di Teseo, toccante memoir dedicato all’amico e collega Daniele Del Giudice.
La serata conclusiva vedrà Enrico Fink, musicista e scrittore multietnico, presentare il suo romanzo Patrilineare, accompagnato dalle letture di Ottavia Piccolo, in un omaggio alla figura del padre, Guido Fink, studioso di letteratura e cinema.
Incroci di Civiltà si conferma così un appuntamento imprescindibile per la letteratura internazionale: un luogo in cui le parole si fanno ponte tra mondi diversi, dando vita a nuovi spazi di confronto e scoperta.