Visioni virali

Time Space Existence e i nuovi linguaggi dell’architettura
di Elisabetta Gardin

European Cultural Centre presenta una serie di brevi video e nove interviste mirate con architetti, designer e accademici per ripercorrere le storie dietro i progetti  della mostra Time Space Existence.

In un’epoca dominata dall’immagine in movimento, anche l’architettura trascende in forme altre e si serve di nuovi linguaggi per aprirsi a visioni futuribili e approcci innovativi. Nell’ambito della mostra Time Space Existence, promossa dallo European Cultural Centre (ECC), prende ad esempio vita l’iniziativa TSE2023 Interviste, una serie di brevi video e nove interviste mirate con architetti, designer e accademici che condividono le storie dietro i progetti presentati nelle tre sedi di Palazzo Mora, Palazzo Bembo e Giardini della Marinaressa.

Tra i protagonisti, Hashim Sarkis, decano della Scuola di Architettura e pianificazione al MIT nonché curatore della Biennale Architettura 2021, esplora il futuro dell’urbanismo proponendo modalità innovative per la costruzione di città più vivibili e sostenibili. Allo stesso tempo, Adèle Naudé Santos, primo architetto di Santos Prescott and Associates, e Francine Houben, fondatrice e direttrice creativa di Mecanoo, offrono riflessioni sul tema dell’edilizia sociale e collettiva attraverso i progetti esposti a Palazzo Mora. L’artista Pedro Friedberg dal canto suo invita invece gli architetti a considerare la città e l’ambiente costruito da prospettive più audaci e immaginifiche. Sarah Williams, professoressa associata di Tecnologia e pianificazione urbana al MIT, con il proprio progetto ricerca esposto al Palazzo Bembo affronta il tema sempre più urgente delle migrazioni, mettendone in luce la complessità e le numerose sfaccettature. La Norman Foster Foundation e Holcim, attraverso l’Essential Homes Research Project, presentato nei video da Alberto Cendoya e Diego Lopez, si concentrano sull’importanza di costruire abitazioni sostenibili e accessibili per tutti, affrontando direttamente la sfida dell’abitare nel futuro. Parallelamente, l’architetto paesaggista Michelle Delk di Snøhetta, attraverso l’installazione Counterbalance, instaura un dialogo tra natura e città a Venezia. Peter Clewes e Julia Di Castri dello studio architects–Alliance, invece, esaminano il problema dei rifiuti da demolizione nella città di Toronto, presentando a Palazzo Mora una riflessione visiva sulla loro reintegrazione grazie alla flora e alla fauna. Infine, Eckhard Gerber, fondatore di Gerber Architekten, esplora diverse prospettive nel rapporto tra costruito e paesaggio, mentre Adrian Parr, decano del College of Design dell’Università dell’Oregon, introduce il concetto di design trans-specie a Palazzo Bembo, sfidando i progettisti a creare ambienti capaci di ospitare una varietà di specie, non solo umane. I video, realizzati in collaborazione con l’agenzia Plane–site, sono condivisi online e visibili sul sito della mostra o sul canale YouTube di European Cultural Centre Italy.

 

Immagine in evidenza: Adrian Parr

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