Ewa Kuryluk (1946) è una rappresentante di spicco dell’iperrealismo polacco, scrittrice e poetessa pluripremiata e, soprattutto, pioniera dell’installazione tessile. È con questo materiale, infatti, che alla fine degli anni ’70 trova una sua espressione formale individuale e riconoscibile, lavorando con tessuti che raffigurano il suo corpo, conservando la sua storia in installazioni effimere e personali fatte di ritagli di cotone grezzo, bobine di seta, tempo e aria. Dà il titolo alla mostra un’installazione del 1979, manifesto per l’autoidentificazione della figura di artista in quanto membro di una comunità senza vincoli di genere.