L’arte di Tina Gillen (Lussemburgo, 1972) si pone a metà strada tra l’astrazione e il figurativo, convogliando l’attenzione sulla relazione che intercorre tra la pittura e il contesto espositivo in cui il dipinto ‘incontra’ il visitatore. Le opere vengono così collocate all’interno di una scenografia che richiama quella di un set cinematografico, a ribadirne la natura provvisoria, quasi fossero in attesa di essere trasferite altrove da un momento all’altro. Al centro dello spazio una scultura posta in dialogo con i dipinti invita il visitatore a cambiare punto di vista nell’osservazione del mondo e a utilizzare l’arte come strumento di analisi del reale.