Lo spunto della mostra è lo stimolo alla riflessione sulle restrizioni imposte dalla pandemia e sulla sospensione del tempo collettivo e individuale che ha caratterizzato il biennio pandemico, interrogandosi sul rapporto tra umano, tempo e materia. L’intervento dell’artista è volto a scomporre, forgiare, plasmare, scolpire, dipingere la materia posta a margine o scartata con l’intendimento di riportarla a vita poetica e ad un nuovo rapporto morale con l’umano. Viene rallentato il tempo individuale e si attraversa il tempo collettivo, il quale diviene strumento di conoscenza in una quotidianità spesso assente e superficiale.