Il progetto si fonda sulla visione dell’architettura come pratica di ricerca multidisciplinare al di là dei manufatti e della progettazione come risultato di un lavoro collettivo e collaborativo, che supera l’idea dell’architetto-autore. In questa visione, lo spazio è inteso come luogo fisico e simbolico, area geografica e dimensione astratta, sistema di riferimenti conosciuti e territorio di possibilità.
Fosbury Architecture ha individuato e invitato a collaborare nove pratiche spaziali – architetti e gruppi italiani under 40 rappresentativi di ricerche originali attivi in Italia e all’estero –, chiamate a sviluppare altrettanti progetti pionieri per il Padiglione.
Le nove stazioni sono siti rappresentativi di condizioni di fragilità o trasformazione del nostro Paese, nelle quali ciascun gruppo transdisciplinare è stato chiamato a intervenire, collaborando con una serie di incubatori – attori locali come musei, associazioni, festival culturali – con l’obiettivo di radicare ciascun progetto nel territorio di riferimento. In questo modo le nove stazioni vanno a configurare le tappe di un’inedita geografia, diventando mete simboliche di un rinnovato Viaggio in Italia.