L’installazione solleva in modo ironico una riflessione sulla sostenibilità della sostenibilità stessa. Un cannone da neve a energia solare è puntato contro il pannello fotovoltaico che lo alimenta. Tanto più il primo è efficiente, tanto più il secondo ne inficia il lavoro. All’interno del Padiglione l’atmosfera richiama quella di un tipico salotto bulgaro, un luogo di confronto e discussione, ma l’artificiosità delle tecnologie moderne diviene metafora di un sottile, seminascosto attore che rema contro l’armonia tra uomo, tecnica e ambiente.