Il progetto filippino si concentra sul suolo, inteso come elemento essenziale e imprescindibile della disciplina architettonica. Attraverso un’installazione provocatoria e dal potenziale di risonanza universale, il pubblico è invitato a immergersi nella consistenza della terra, concentrandosi sulle sue caratteristiche sensoriali e culturali: acidità, fragranza e intrinseco disordine si confrontano con le tecnologie architettoniche che hanno segnato il passato, il presente e il futuro non solo del contesto filippino, ma globale.