Il Padiglione pone l’attenzione sulla vulnerabilità del Pakistan ai disastri climatici: un Paese che, pur contribuendo con meno dell’1% alle emissioni globali di carbonio, ne subisce alcune delle conseguenze più devastanti. Immersa nel clima umido veneziano, un’installazione composta da sale rosa dell’Himalaya, materiale simbolo della geologia e della cultura pakistane, si trasforma costantemente, cristallizzandosi e dissolvendosi in un ciclo continuo. La struttura sospesa attraversa lo spazio, evocando l’asimmetria e le disuguaglianze proprie della crisi climatica. Il processo di metamorfosi del sale diventa una potente metafora di resilienza e, al contempo, di fragilità, suggerendo soluzioni radicate nei contesti locali e nelle risposte naturali, piuttosto che in approcci globali uniformi.