(2023, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia, 102')
Dopo un terribile incendio scoppiato a scuola, nel quale molti ragazzi sono rimasti feriti e uccisi, la comunità, sconvolta, si riunisce tentando di superare la tragedia. Quella mattina la quindicenne Holly aveva telefonato per avvisare della sua assenza per l’intera giornata e un’insegnante, incuriosita dalla sua strana premonizione, la invita a unirsi al gruppo di sostegno. Qui la ragazza sembra poter essere d’aiuto, ma presto le persone iniziano a bramare la sua energia catartica sottoponendola a richieste sempre più pressanti.
Giocando con i codici dell’horror, Fien Troch mescola fede, legami personali, destino e complessità della vita in un coming-of-age magico su un’adolescenza difficile, che mette in discussione il modo in cui gli individui si pongono di fronte alle avversità.
Già vincitrice del Premio della Giuria in Orizzonti nel 2016 con Home, che affrontava in modo originale il disagio adolescenziale nelle relazioni con gli adulti, Fien Troch torna a Venezia in Concorso con il suo quarto lungometraggio. Nata in Belgio nel 1978, Troch è regista, sceneggiatrice e produttrice. Dopo essersi laureata nel 2000 presso il St Lukas Film School di Bruxelles, esordisce al lungometraggio nel 2005 con Een ander zijn geluk (Someone Else’s Happiness). Unspoken (2008) è stato in concorso al Torino Film Festival, mentre il seguente Kid (2012) ha ricevuto due nomination per i Magritte Awards.