(2023, Germania, 79')
Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori, immaginando un mondo al di là delle rigide divisioni di genere. Julia Fuhr Mann è una regista queer e femminista. Con questo suo primo lungometraggio in un misto di finzione, documentario e filmati d’archivio scombussola le categorie di genere stereotipate negli sport agonistici.
Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re, a tu per tu con la giuria