(2023, Cile, Germania, 72')
Tana Gilbert è una regista cilena i cui cortometraggi documentari sono stati presentati a livello internazionale in numerosi festival. Questo suo primo lungometraggio è un racconto collettivo costruito con le immagini registrate illegalmente dai cellulari delle detenute di un carcere cileno. Madri destinate a scontare lunghe condanne in carcere, lontane dai propri figli, che trovano conforto in altre donne che condividono la loro stessa situazione. Una storia di resistenza ed emancipazione, la memoria di una comunità abbandonata a sé stessa.
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