Protagonista delle neoavanguardie dell’arte cinetica e programmatica degli anni ‘60 – nel 1963 costituisce il Gruppo 63 con Lia Drei, Francesco Guerrieri e Giovanni Pizzo; l’anno seguente è tra i fondatori dell’Operativo R con Carlo Carchietti, Franco Di Vito e Giovanni Pizzo –, Di Luciano propone un linguaggio di rigore logico-matematico per indagare i fenomeni della percezione visiva che ampliano le dimensioni cartesiane dello spazio pittorico nelle categorie del tempo. Serie combinatorie, strutturazioni ritmiche, successioni cinetiche e moduli geometrici in dialettica contrapposizione tra bianco e nero, a volte variazioni timbriche di più colori, sono gli elementi generatori delle sue composizioni.