A più di sessant’anni di distanza, la tragedia del Vajont rimane uno dei più gravi disastri ambientali nella storia d’Italia, ancora oggi elemento vivo e pulsante nella memoria collettiva nazionale. Dall’accaduto e dalla sua eredità culturale trae origine CALAMITA/À, il progetto artistico di ricerca multidisciplinare a cura di Gianpaolo Arena e Marina Caneve che verrà inaugurato domani venerdì 28 giugno alle 19 a M9 – Museo del ‘900, dove sarà esposto fino all’8 settembre 2024. Le fotografie del progetto saranno visibili gratuitamente nel foyer, al piano terra del Museo, integrando la proposta di M9 con l’esposizione permanente e la mostra BURTYNSKY. Extraction/Abstraction al terzo piano. CALAMITA/À, nato nel 2013, ha coinvolto più di cinquanta artisti e ricercatori per affrontare il tema della rappresentazione della catastrofe attraverso progetti site specific a breve termine, oltre a promuovere riflessioni su argomenti quali la trasformazione del paesaggio, lo sfruttamento delle risorse energetiche, la relazione tra uomo, natura e potere, l’emarginazione sociale delle minoranze e l’identità individuale e collettiva. Dal 2016 in poi, il focus del progetto è diventato quello di sviluppare i lavori a lungo termine di un gruppo ristretto di autori, iniziati tra il 2013 e il 2015: Gianpaolo Arena, Marina Caneve, Céline Clanet, François Deladerriere, Petra Stavast, Jan Stradtmann. Nel 2023, grazie al supporto della Provincia di Treviso e alla collaborazione con il FAST – Foto Archivio Storico Trevigiano della Provincia, CALAMITA/À è risultato vincitore del bando “Strategia Fotografia” del Ministero della Cultura, dando di fatto l’opportunità agli autori di concludere le loro ricerche. L’installazione effimera ideata per M9 è un invito a entrare in contatto con le tematiche proposte da CALAMITA/À e a approfondire i lavori degli artisti. Nell’installazione memoria storica e contemporaneo si incontrano mettendo in dialogo una stretta selezione di fotografie realizzate nell’ultimo decennio con fotografie d’epoca, risalenti al 1963, conservate dal FAST e, prima di questo progetto, inedite.