Lo_Stronzo

LO STRONZO

youTHeater 2024 - INéOUT
venerdì
29 Novembre 2024
alle 21:00

Uno spettacolo creato nel 2016, vincitore del Premio To-Fringe Festival e semifinalista al Premio In Box blu 2018. “Lo stronzo”, scritto e diretto da Andrea Lupo, prodotto dal Teatro delle Temperie con il sostegno della Regione Emilia Romagna e il patrocinio di Amnesty International Italia, rimane poco meno di dieci anni dopo la sua ideazione, di un’attualità bruciante, dolorosa, mentre proprio in questi giorni a Venezia si svolge il processo a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin.
Attraverso l’arte del teatro Andrea Lupo riecheggia infatti le grida di una società ferita dalla violenza che essa stessa è capace di generare. In scena al Teatro del Parco il 29 novembre, nell’ambito delle iniziative del Comune di Venezia per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, “Lo stronzo” racconta una storia in realtà piuttosto semplice, che come fulcro e cardine – ed unico elemento che troneggia in scena – ha una volutamente anonima porta chiusa, che simboleggia ogni barriera mentale, sociale, culturale che separa uomo e donna.
Luca e Lilli sono sposati da dieci anni, è la sera del loro anniversario e sono pronti a festeggiare, ma come spesso accade, le cose non vanno come previsto. Quella che dovrebbe essere una serata di festa si trasforma in tragedia quando, dopo un gesto violento di Luca, Lilli fugge dietro quella porta e se la chiude alle spalle, lasciandolo fuori, solo. Quello di Luca è un viaggio che lo porta a confrontarsi con sé stesso e con un bagaglio di convinzioni ormai logore. L’uomo attraversa ogni sfumatura emotiva, dalla supplica alla rabbia, fino a rimanere schiacciato dalla propria impotenza, dalla propria inadeguatezza.
Lupo, con grande intensità, mette in scena “l’orrore della normalità”: la violenza latente che si insinua nei gesti e nelle parole quotidiane, apparentemente innocue, ma devastanti. “Lo stronzo” ci obbliga a guardare il male in faccia, a cercarlo intorno a noi, in noi, per imparare a riconoscerne i segnali e, se possibile, in qualche modo a combatterlo.

di Chiara Sciascia
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