Le anime del paesaggio

Matisse e Burtynsky, due mostre, due visioni e uno stesso tema
di Mariachiara Marzari

Due mostre a Mestre esplorano il tema del paesaggio con sguardi opposti ma complementari: la luce mediterranea di Matisse al Candiani e i paesaggi industriali di Burtynsky all’M9. Un dialogo tra arte e ambiente, dal Novecento ad oggi.

Arte e paesaggio dal Novecento ad oggi, un tema in costante contaminazione, un continuo scambio di ruoli, influenze, ispirazioni, immagini, concetti e contenuti, una realtà molto sfaccettata, con esiti personalissimi, tuttavia tali da farne uno dei filoni più praticati dagli artisti e uno degli esiti più affascinanti dell’arte del XX e XXI secolo. Una riflessione su questo interessante soggetto viene offerta da due mostre, apparentemente molto diverse, entrambe a Mestre, che presentano a distanza di un secolo un’incredibile declinazione del tema del paesaggio: Matisse e la luce del Mediterraneo al Centro Culturale Candiani e Edward Burtynsky. Extraction – Abstraction all’M9. Il primo, Henri Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 1869 – Nizza, 1954), maestro delle avanguardie del ‘900, all’osservazione della realtà naturale, impressionistica, predilige la pittura di paesaggio che reinventa usando colori vivaci e innaturali, venendo intenzionalmente meno alle regole della prospettiva. Le sue pennellate, tradotte in colori forti, vivaci, innaturali, stravolgono le forme. La sua gioia di vivere diventa luce, il colore liberato dall’espressionismo selvaggio diventa poesia, colori ed emozioni si fondono. Scorre nelle opere in mostra, come in un viaggio, la costa mediterranea della Francia, quella immortalata da Matisse nell’estate del 1905, Nizza, Arles, Saint-Tropez… Il secondo, Edward Burtynsky, considerato uno dei fotografi contemporanei più affermati al mondo, fissa su grande formato straordinarie rappresentazioni fotografiche di paesaggi industriali in diverse parti del mondo, dal Canada al Sudafrica, dalla Nigeria alla Spagna: discariche, miniere, siti estrattivi, siti di agricoltura industriale e altre ferite nel paesaggio create dall’uomo, luoghi che soddisfano i desideri e i bisogni del nostro presente ma che, allo stesso tempo, ne determinano il futuro. Burtynsky è testimone oculare dell’impatto ambientale del sistema industriale sul nostro Pianeta. L’evidente e necessaria volontà documentaristica viene restituita dall’artista canadese attraverso immagini che esistono al di là della nostra esperienza comune. Con una impressionante padronanza del mezzo fotografico, le sue grandi fotografie si presentano a un primo sguardo come affascinanti e indecifrabili campiture di colori e di forme astratte, che lasciano gli osservatori sospesi di fronte a oggetti naturali o antropici spesso non immediatamente intellegibili, ma capaci di attirarli dentro l’opera. Mostre diverse, bellissime e necessarie, da non perdere.

Immagine in evidenza: Matisse e la luce del Mediterraneo – Photo Irene Fanizza | Burtynsky: Extraction/Abstraction – Photo Giorgia Rorato

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