Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. Il titolo scelto dal curatore Carlo Ratti per la 19. Biennale Architettura richiama la comune radice latina del termine “intelligenza” e la parola “gens” (gente, persone), evocando un futuro dell’intelligenza più inclusivo e collettivo, verso una dimensione multipla che integri natura, tecnologia e società. In questa visione, gli architetti sono “agenti mutàgeni”, in grado di innescare e dirigere processi evolutivi verso trasformazioni positive. «La Mostra – afferma Ratti – proverà a tracciare nuove rotte per il futuro, suggerendo un ventaglio di soluzioni ai problemi più pressanti del presente. Metterà insieme una raccolta di proposte progettuali sperimentali, ispirate da una definizione di “intelligenza” quale capacità di adattarsi all’ambiente a partire da un bagaglio di risorse, conoscenze o potere limitati».
Nel 2025, il Padiglione Centrale ai Giardini, che solitamente ospita la Mostra principale insieme alle Corderie dell’Arsenale, sarà in fase di ristrutturazione e sarà pertanto sostituito da una serie di progetti speciali capaci di trasformare porzioni di Venezia in Living Lab – laboratori viventi, dove far convergere forme di intelligenza molteplici. Come di consueto, inoltre, alla Mostra principale si aggiungeranno i progetti indipendenti delle Partecipazioni Nazionali. Al fine di reintrodurre un grado di coerenza con la Mostra principale, Ratti ha invitato i Padiglioni Nazionali a seguire il tema comune Un luogo, una soluzione, incoraggiando a presentare casi di successo che possano contribuire a creare una “cassetta degli attrezzi” collettiva per un futuro migliore.
Torna anche Biennale College Architettura. Al bando di partecipazione hanno aderito oltre 200 studenti/studentesse, laureati/e e professionisti/e emergenti under 30, provenienti da 49 paesi in tutto il mondo, operanti nel campo dell’architettura, urban design, ingegneria, interior design, architettura del paesaggio, ambiente costruito. I 16 i progetti selezionati – provenienti da Bahrain, Brasile, Canada, Cile, Cina, Etiopia, Finlandia, Francia, Germania, India, Inghilterra, Italia, Malesia, Messico, Portogallo, Repubblica Araba Siriana, Spagna – parteciperanno al workshop in programma dal 10 al 18 settembre 2024. L’obiettivo è quello di affiancare alla Mostra un laboratorio di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo e la produzione di progetti che utilizzano l’intelligenza naturale, artificiale e collettiva per combattere la crisi climatica.
Carlo Ratti (Torino, 1971) è un architetto, ingegnere e designer di fama internazionale. Insegna al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e al Politecnico di Milano. È direttore del Senseable City Lab e socio fondatore dello studio di architettura e innovazione CRA – Carlo Ratti Associati (Torino, New York City, Londra). Autore di numerosi saggi e relatore in conferenze globali, Ratti è un pioniere nel campo delle smart cities e della digitalizzazione dell’ambiente costruito. Il suo lavoro è stato esposto in sedi prestigiose come il MoMA di New York e la Triennale di Milano.