Nel segno delle celebrazioni per i 700 anni del viaggio del Veneziano in Oriente, La Biennale di Venezia presenta un progetto innovativo commissionato all’artista e architetto turco Cevdet Erek, che evoca l’essenza anfibia di Venezia.
Si tratta di una struttura modulare, performativa e trasformabile, concepita per adattarsi ai ritmi dei luoghi che attraverserà, in perfetta sintonia con la vocazione nomadica del celebre esploratore veneziano. Il progetto Amfibio, che trae ispirazione dalla radice greca “amfi” (attorno o attraverso), rappresenta un palco sospeso tra acqua e terra, evocando l’essenza anfibia di Venezia. L’opera non è solo un palco tradizionale, ma un dispositivo multifunzionale che richiama le tese dei cantieri navali, luoghi in cui si costruivano e si ricoveravano le imbarcazioni, simbolo stesso del viaggio e della scoperta. La struttura è pensata per essere smontabile e modificabile, offrendo uno spazio che evolve e si ricostruisce a seconda del contesto in cui si trova, come una metafora delle continue trasformazioni e dei nuovi inizi che caratterizzarono la vita e i viaggi di Marco Polo. Il sistema audio integrato, progettato dallo stesso Erek, è una componente essenziale dell’opera. La sonorità dello spazio, dinamica e reattiva, si modifica in base ai ritmi e alle atmosfere dei luoghi che la struttura attraverserà, creando un dialogo diretto con l’ambiente circostante. Le vibrazioni acustiche, intrecciate alle linee essenziali della struttura architettonica, amplificano il senso di immersione, invitando gli spettatori a riflettere sul legame tra spazio, suono e movimento. La forma modulare e permeabile del palco richiama le caratteristiche delle imbarcazioni che solcavano i mari nei tempi di Marco Polo: leggere, adattabili, pronte ad affrontare qualsiasi sfida o viaggio. Smontata e ricomposta, la struttura di Erek lascia intravedere i suoi elementi costitutivi: travi sospese, assi e pannelli in attesa di nuove combinazioni e destinazioni. Questo continuo movimento, tra costruzione e decostruzione, richiama simbolicamente il processo stesso del viaggio, fatto di partenze, scoperte e ritorni. Collocato in un luogo emblematico come Venezia, città anfibia per eccellenza, il progetto di Erek è un originale omaggio a Marco Polo e una riflessione sull’identità stessa della città lagunare, sospesa tra acqua e terra, passato e futuro, tradizione e innovazione. La struttura è un punto d’incontro per performance, dialoghi e attività collettive, trasformandosi in uno spazio vivo e pulsante. Al di là della sua funzione artistica e performativa, il palco diventa simbolo del viaggio come esperienza culturale, come ponte tra popoli e come occasione per immaginare nuovi orizzonti.