Il Carnevale di Venezia accoglie il debutto italiano di La moglie saggia, diretto da Giorgio Sangati. Con Camilla Semino Favro nel ruolo della Contessa Rosaura, la commedia di Goldoni si tinge di atmosfere oscure e richiami ibseniani, offrendo una riflessione attuale sull’emancipazione femminile e il potere della finzione teatrale.
Il Teatro Goldoni si apre al Carnevale con il debutto di una nuova co-produzione internazionale del TSV – Teatro Nazionale con Dramma Italiano – Teatro Nazionale Croato di Fiume. La moglie saggia, dopo la prima assoluta in Croazia, dove il testo goldoniano non era mai stato rappresentato, va in scena al Teatro Goldoni dal 14 al 16 febbraio, per la regia di Giorgio Sangati, che dirige un cast di nove attori, capitanato da Camilla Semino Favro, nel ruolo della protagonista, la Contessa Rosaura.
Tragicommedia tra le meno note anche in Italia, La moglie saggia, scritta nel 1752, soltanto pochi mesi prima de La locandiera, è sicuramente una delle opere più singolari di Goldoni, che qui precorre il dramma moderno, assumendo le tinte oscure del thriller e riecheggiando atmosfere ibseniane.
La vicenda, che brilla per attualità, vede al centro la storia di Rosaura, figlia del mercante Pantalone, ‘venduta’ in sposa dal padre al conte Ottavio in cambio di un titolo nobiliare. Il capriccioso e impulsivo conte, tuttavia, è travolto dalla passione per l’irascibile marchesa Beatrice e architetta un piano crudele per liberarsi della scomoda sposa. In un’epoca in cui le donne erano spesso in totale balia degli uomini e del loro potere senza possibilità di ribellione, la nostra Rosaura, con saggezza, astuzia e intelligenza – non a caso l’autore la presenta con un libro in mano – saprà lottare per la propria salvezza e difendere i propri diritti.
Nel corso della commedia si scoprirà interprete, drammaturga e infine regista, liberando tutto il potere catartico della finzione teatrale per smascherare il marcio di un’aristocrazia ormai più che decaduta, sia economicamente che moralmente. Diventare artefice del proprio destino, però, porterà Rosaura a pagare un prezzo molto alto, perché se con la ragione da una parte vince su tutti, dall’altra finisce per mettere in gabbia anche sé stessa e le proprie emozioni. Una riflessione potente e attuale sull’emancipazione femminile che rivela l’incredibile capacità di Goldoni di proiettarsi al futuro ed esplorare territori inaspettati.