Accompagnato al pianoforte da Marco Castelli, Raul Cremona ci conduce in un viaggio surreale nella sua lunghissima memoria artistica, costellato di incontri bizzarri: Jacopo Ortis dall’eloquio comicamente gassmaniano; Silvano il mago di Milano, immagine distorta del più grande prestigiatore italiano, specchio del primo amore adolescenziale dell’artista; e che dire dell’intollerante e milanesissimo Omen che Raul bambino ha imparato a conoscere in una Milano che non c’è più?
Magia, prestidigitazione, giochi di parole, musica, gag e personaggi sono le dominanti di uno spettacolo che tra i suoi riferimenti musicali può vantare la splendida inattualità di artisti come Kramer, Arigliano e il Quartetto Cetra.