Istinto teatrale

Massenet, l’incanto della musica senza tempo
di Fabio Marzari

Dal 22 settembre al 28 ottobre Palazzetto Bru Zane dedica il proprio Festival a Massenet, artista portatore di infiniti riverberi musicali.

Riapre Palazzetto Bru Zane dopo una breve pausa estiva e si prepara alla nuova Stagione che lo vedrà a ottobre protagonista del nuovo Festival Massenet, Maestro del suo tempo, dedicato al grande compositore, pianista e organista francese di epoca romantica. Sei concerti (1, 2, 13, 18, 25, 28 ottobre) per ripercorrere parte della sua vasta produzione e un prologo, il 22 settembre alle 18, per la tradizionale conferenza di presentazione del Festival con concerto in cui verranno eseguite Mélodies e opere per pianoforte di Massenet con Éléonore Pancrazi, mezzosoprano, accompagnata da Ian Barber al pianoforte. Ma chi era questo importante musicista romantico che ha influenzato profondamente la musica francese? Nato a Montaud, St. Etienne, nel 1842, ancora giovanissimo si trasferisce a Parigi con la famiglia, che per favorire il talento del figlio lo fa entrare al Conservatorio, dove inizia i suoi studi nel 1851. Varie vicissitudini di carattere economico e familiare lo spinsero presto a usare il talento musicale per potersi mantenere negli studi, suonando il pianoforte in vari locali e dando lezioni private. Il successo gli arrise quando vinse il Prix de Rome nel 1863, studiando e vivendo a Roma per tre anni e iniziando a scrivere alcune opere. La sua prima opera fu un atto unico eseguita all’Opéra-Comique nel 1867, tuttavia il giovane compositore fu costretto a lasciare momentaneamente la musica per servire come soldato nella Guerra franco-prussiana.Tornato alla sua arte dopo la fine del conflitto, nel 1871, due anni più tardi presentò al pubblico il dramma oratorio Marie-Madeleine, ottenendo l’elogio di musicisti del calibro di Tchaikovsky e Gounod oltre a una larga fama di pubblico. Nel 1877 all’Opéra di Parigi Massenet rappresentò Le Roi de Lahore e l’anno dopo ottenne la cattedra di composizione al Conservatorio di Parigi, dove annovera fra i suoi allievi Gustave Charpentier, Reynaldo Hahn e Charles Koechlin. Jules Massenet continuò a comporre per il teatro lirico, riscuotendo un certo successo con Erodiade nel 1881, Manon nel 1884, Le Cid nel 1885, Esclarmonde nel 1889, Werther nel 1892, e Thaïs nel 1894. L’opera più famosa fu Manon, tuttora molto presente nei cartelloni dei teatri lirici di tutto il mondo: rappresenta uno dei vertici assoluti nell’opera francese e il personaggio di Manon è uno dei ritratti più impressionanti di ruolo della letteratura lirica. L’ultima sua opera fu il Don Chisciotte, composta nel 1910 per il teatro dell’opera di Monte Carlo. Caratteristica dei suoi lavori è il sicuro effetto teatrale, d’ispirazione fluida, suggestiva e di fattura raffinata. Massenet cerca di non ripetersi, variando sempre la scelta dei soggetti da fantastici a fiabeschi, antichi, medievali ed esotici. Personaggio piuttosto schivo e poco incline alle polemiche, utilizzò il suo talento col desiderio di potersi dedicare alla composizione e la sua discrezione può essere motivata anche dalla posizione centrale di assoluto rilevo che occupa nel panorama musicale francese. Nella sua vasta produzione si trovano anche musiche per balletto, oratori, cantate, opere per sola orchestra e circa 200 canzoni. Morì nell’agosto 1912.

Massenet, Maestro del suo tempo
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